Da sempre il mese di maggio è il mese dedicato alla Madonna; anche quest’anno, come il precedente, ci siamo ritrovati ogni sera, qui a Pitigliano, alle ore 21.00. Il primo maggio eravamo nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta.


Poi, ogni sera, siamo andati nella bellissima chiesina della Madonna del Fiore, per recitare il Santo Rosario, preghiera prediletta dalla nostra Madre Celeste. Un’esperienza bella, alla quale partecipiamo sempre con fede e raccoglimento, per rivolgere a Maria Santissima le nostre preghiere.
Insieme al nostro parroco don Giacomo e ai diaconi Stefano Renzi e Carlo Boriolo, accogliendo anche l’invito del nostro Papa Leone XIV, abbiamo pregato tutte le sere la Madonna per il dono della pace, in questo mondo così martoriato da innumerevoli guerre, mentre ogni giovedì abbiamo elevato la nostra preghiera per le vocazioni sacerdotali e religiose e per la santificazione dei nostri sacerdoti.


Al termine del Rosario, ogni sera, il nostro parroco ci ha fatto dono di una breve riflessione sul significato di questa bellissima preghiera e le sue origini storiche. Il Rosario nasce da quando i 150 salmi di Davide venivano recitati soprattutto nei monasteri. Nel tardo Medioevo, per ovviare alla difficoltà di impararli tutti a memoria, dato che le persone spesso erano prive di istruzione e non sapevano neppure leggere, i salmi furono sostituiti con la recita di altrettante Ave Maria, poi intervallate a gruppi di 10, dalla recita di un Padre Nostro. Questo modo di pregare si diffuse successivamente tra i fedeli ed era chiamato “salterio della Vergine Maria” o “rosario”, ovvero “corona di rose”, fiore mariano per eccellenza.

Per Santa Rita da Cascia, il rosario era un potente strumento di preghiera e meditazione, un mezzo per avvicinarsi a Dio e per chiedere l’intercessione di Maria. Teresa di Lisieux, dottore della Chiesa, assicurava che con il rosario si può ottenere tutto, non c’è preghiera più gradita a Dio, è la catena che lega il cielo alla terra: un’estremità è nelle nostre mani e l’altra in quelle della Santa Vergine. Santa Teresa di Gesù Bambino ripeteva che “finché il Rosario sarà recitato, Dio non potrà abbandonare il mondo perché questa preghiera è potente nel suo cuore”.
Con la recita del Santo Rosario è inoltre possibile ottenere l’indulgenza plenaria, ovvero la remissione completa di tutte le pene generate dai peccati, secondo le consuete disposizioni della Chiesa.
Ogni sera, con la preghiera del Santo Rosario, il nostro Parroco ci ha invitati ad affidarci pienamente alla Vergine Maria e a mettere nelle Sue mani tutte le preghiere e le suppliche per noi stessi, i nostri familiari, le persone sole e bisognose di cure ed affetto, i sofferenti, i giovani, le persone lontane da Dio, la Chiesa tutta; ci ha esortato a recitarlo quotidianamente nelle nostre case, con le nostre famiglie. Questo appuntamento è stato un intenso momento di condivisione e preghiera comunitaria, che ci ha avvicinati alla Madonna e, tramite Lei, a nostro Signore Gesù Cristo.
La recita del Santo Rosario si è conclusa il 30 maggio nella nostra Cattedrale, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, con la partecipazione di un nutrito gruppo di fedeli.







La sera seguente ci ha accompagnati durante il tradizionale pellegrinaggio al Santuario della Madonna delle Grazie, terminato con la celebrazione della Santa Messa e la solenne benedizione impartita al Paese dal nostro parroco.
Monica Valentini